La crisi Ucraina – Il vaso di pandora e’ aperto

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“La verità è totalità”. E’ il concetto di Hegel sul quale si basa la sua dialettica. Questo atteggiamento offre la possibilità di comprendere la natura della crisi in Ucraina in modo giusto.

In sostanza, la crisi in Ucraina è uno degli aspetti con cui si presenta la crisi esistenziale del mondo contemporaneo basato sul Nuovo ordine mondiale americano. La natura di questo ordinamento condiziona il rapporto dell’Occidente nei confronti della Russia e, in tale contesto, il rapporto dell’Occidente nei confronti dell’Ucraina e dei cittadini ucraini. I

E’ stata l’America a provocare la crisi nell’Ucraina per poter poi imporre un modo di “risolverla” che le darà la possibilità di realizzare i suoi interessi strategici nei confronti della Russia e dell’Europa. Il vero scopo della “soluzione” della crisi nell’Ucraina da parte dell’America è di provocare una crisi sul continente europeo per indebolire sia la Russia che gli stati guida d’Europa, da cui la posizione americana verrebbe rinforzata militarmente ed economicamente. Creare un corridoio militare intorno alla Russia ed isolarla dall’Europa e, contemporaneamente, integrare l’Europa nel sistema economico americano sono due punti strategici che direttamente condizionano il modo in cui l’America cerca di “risolvere” la crisi nell’Ucraina. Mentre la Russia si adopera per una Ucraina come ponte di cooperazione tra l’Europa e la stessa Russia, l’America si sforza di fare dell’Ucraina un muro insormontabile tra la Russia e l’Europa.

Quanto ai rapporti economici, non è in questione in quale proporzione è lo scambio economico tra la Russia e l’Europa oggi, ma si tratta di eccezionali possibilità per lo sviluppo della collaborazione tra la Russia e l’Europa. L’America è sulla strada di un collasso economico. L’integrazione dell’Europa nel meccanismo economico degli USA avrebbe rigenerato le potenzialità economiche americane e, al tempo stesso, avrebbe minacciato l’espansione economica russa che si basa, in buona parte, sulla cooperazione economica e scientifica con l’Europa.

Analizzando i passi americani nella politica estera mondiale negli ultimi venti anni, si può concludere che l’America con i suoi “interventi umanitari” non tende a dominare altri paesi e popoli, ma ad annientarli. La prassi distruttiva americana è condizionata dal fatto che l’America non è più in grado di governare il mondo. Essa non è più la potenza più grande del mondo e tra poco non sarà nemmeno la più grande potenza militare. La Russia, la Cina, l’India, il Brasile, la Bielorussia, l’Iran, l’America del Sud, il Venezuela, Cuba… questi sono i paesi che si oppongono all’imperialismo americano con sempre maggior efficacia. L’America si comporta oggi allo stesso modo come fece la Germania nazista dopo la sconfitta presso Stalingrado e Kursk quando Hitler capì che la sua soldatesca non poteva vincere l’Armata Rossa e distruggere l’URSS. I tedeschi hanno applicato il sistema della “terra bruciata”. Capeggiati dal generale più devoto a Hitler, Walter Model, i tedeschi hanno distrutto in URSS 70.000 villaggi, 1.720 città, 2.766 chiese e monasteri, 4.000 biblioteche e 427 musei, 32.000 fabbriche e hanno ucciso 27 milioni di persone. Quello che i nazisti e la soldatesca della Germania hanno commesso in URSS, l’ha fatto in modo uguale la Nato con i suoi mercenari nella Serbia, nella Bosnia, nell’Irak, nell’Afghanistan, nella Libia, nella Siria…

Ciò che costringe l’America ad annientare tutto intorno a sè è la crisi esistenziale sempre più grande che minaccia la realtà degli USA. Il fatto che l’America abbia perso la posizione di leader nel mondo si riflette inevitabilmente sulla stabilità e prospettiva del capitale americano. Allo stesso modo come il regime di Hitler potè avere l’appoggio dei tedeschi mediante la conquista dello “spazio vitale” (Lebensraum), così il regime americano può avere l’appoggio degli americani soltanto finchè assicura loro lo standard consumistico mediante la depredazione di tutto il mondo. Il Nuovo ordine mondiale americano è un’enorme piovra i cui tentàcoli assorbono la forza vitale dell’umanità e della natura. Quando essi saranno tagliati, l’America affronterà una crisi economica e sociale generale tale da portare al suo crollo. I governanti americani ne sono ben coscienti. Contemporaneamente all’indebolimento della posizione americana nel mondo, il regime americano, sotto la parvenza della “lotta contro il terrorismo”, abolisce i diritti civili fondamentali in America e crea uno stato poliziesco. Negli USA ci sono più di 3200 servizi segreti con oltre 850.000 agenti. E’ stato creato un esercito particolare di centinaia di migliaia di unità speciali che hanno armamenti più sofisticati e sono pronti a sterminare milioni di cittadini americani. Campi di concentramento FEMA (Federal Emergency Management Agency) spuntano dappertutto negli USA.

La vera natura della “democrazia” occidentale si vede a partire da quali gruppi politici l’Occidente usa per realizzare i propri interessi. Nell’Ucraina questi sono i banderisti * (*banderisti – seguaci di ideologia di Stepan Bandera, capo ucraino e collaboratore di Hitler (NdT)) che non solo non nascondono la loro ideologia fascista, ma ne vano fieri. Con la strumentalizzazione di tali gruppi, l’Occidente fa vedere quale forma di „democrazia“ vuole instaurare nell’Ucraina. I crimini mostruosi dei nazisti del „Maidan“ ad Odessa ed in altre parti dell’Ucraina e l’appoggio di cui godono da parte dell’Occidente indicano che non vi è una differenza sostanziale tra l’avanzata verso est (Drang nach Osten) di Hitler e quella contemporanea. L’annientamento degli slavi, vale a dire innanzitutto del popolo russo, e la conquista del loro spazio vitale rappresentano lo scopo primario non celato dell’Occidente. Di qui, la lealtà verso l’America viene dimostrata sotto l’aspetto di un atteggiamento nemico nei confronti della Russia. I popoli che rifiutano di andare contro la Russia ottengono lo status di traditori e sono da annientare. La Serbia sotto la guida del presidente Slobodan Milošević ha rifiutato di diventare nemica della Russia e per questo motivo è stata distrutta con le sanzioni e i bombardamenti senza pietà; il presidente Milošević è stato rapito per mano di traditori serbi (mercenari americani) – e più tardi ucciso nella prigione dell’Aia.

Per quanto riguarda l’“aiuto“ americano agli albanesi nel Kosovo, gli americani li hanno „salvati“ dai serbi gettando nella regione 30.000 proiettili all’uranio – il che corrisponde ad oltre 450 bombe atomiche lanciate dagli americani su Hiroshima e Nagasaki. Migliaia di albanesi e i loro figli (come anche serbi e bambini serbi) sono morti di leucemia ed altre malattie provocate dai bombardamenti americani. Anche altre regioni nella Serbia sono contaminate dall’uranio e disseminate di bombe a frammentazione. Ma nemmeno questa volta i russi hanno tradito la Serbia: gli americani hanno bombardato e i russi rimuovono le bombe e salvano le vite dei cittadini serbi.

Cosa può aspettarsi la Russia dall’Unione europea? La sfera politica dominante europea identifica l’Europa con l’Unione europea nello stesso modo come gli ideologi nazisti hanno identificato il Nuovo ordine europeo con l’Europa. Proprio quelli che si impegnano per una Europa come unione di popoli con parità di diritti e insistono sulla sua eredità emancipatrice – sono gli avversari più accaniti dell’Unione europea che è infatti uno strumento delle corporazioni europee più potenti per l’annientamento dell’eredità emancipatrice dei popoli d’Europa. L’Unione europea viene costituita sull’illusione che fare parte di essa garantisca a tutti i popoli d’Europa „la prosperità ed una vita migliore“. Non si deve dimenticare che lo scopo principale della proclamazione nazista del Nuovo ordine europeo è stato: „tutti i popoli d’Europa saranno felici“. L’Unione europea è un ordinamento inumano e distruttivo basato sui principi del capitalismo monopolistico: „Distruggi la concorrenza“ e „I soldi non puzzano“; la sua sfera politica non offre la possibilità dell’espressione della volontà dei cittadini, ma è una forma del dominio del capitale sui popoli; tutta la sfera istituzionale, normativa e propagandistica di questo ordinamento è indirizzata all’annientamento dell’autocoscienza emancipatrice e culturale delle persone ed alla loro integrazione nell’orbita capitalistica al livello di „masse“ lavorativo-consumistiche idiotizzate.

L’Unione europea non è una „comunità democratica dei popoli“, bensì una forma di integrazione di raggruppamenti multinazionali europei in lotta con quelli americani che usano lo stato americano per realizzare i propri interessi sul piano globale. Essa non si basa sulle tradizioni (culturali) emancipatrici dei popoli europei, ma sulle tradizioni imperialistiche del capitale europeo. L’Unione europea non è un obiettivo umanistico, ma è un mezzo dei gruppi capitalistici più potenti per l’effettuazione, mediante „misure“ economiche e politiche, degli stessi obiettivi che Hitler con le armi ha cercato di realizzare per il capitale tedesco. Essa è una fase transitoria nello sviluppo d’Europa che porta ad un nuovo ordinamento fascista (ecocida). Proprio questa forzata e capitalisticamente instaurata integrazione dei popoli d’Europa porta all’emergere dei movimenti politici più reazionari come risposta alla mancanza di diritti elementari umani e civili. Questo è il preludio a un regolamento di conti sempre più drammatico che si svilupperà sulla base della logica dominante imposta dal capitalismo monopolistico e sulla base dell’ambiente naturale sempre più contaminato e sul deperimento biologico dei popoli europei. Il terrorismo capitalistico ecocida produce inevitabilmente il nazionalismo che non si basa più sulla lotta per un posto di lavoro o per lo standard consumistico, bensì sulla lotta per la sopravvivenza. „Unificando l’Europa“, invece di svilupparsi nei cittadini quell’ottimismo e quella tolleranza che corrisponderebbero agli „ideali umanistici“ sui quali i politici giurano continuamente, crescono la paura del futuro e l’intoleranza. Discorsi „umanistici“ non possono celare i fenomeni della criminalità in crescita, disoccupazione, disfacimento del „welfare state“ e protezione civile, distruzione dell’ambiente vitale, consumo di droga, violenza, suicidi, fanatismo, estremismo, l’aumento di sette satanistiche e del fascismo, lo sfascio della famiglia, bambini senza genitori in numero crescente, i traffici di adulti e bambini a scopi di vessazione e la loro uccisione per il commercio di organi (solo in Inghilterra ogni anno „scompaiono“ oltre 40milla minorenni), la proliferazione dell’AIDS per decimare i poveri, la solitudine di proporzioni epidemiche…

L’Unione europea produce un razzismo simile a quello degli USA. I popoli dell’Europa dell’Est e dei Balcani ottengono lo status di „popoli senza cultura“ ossia di „razza inferiore“. Le lingue dei Gastarbeiter non vengono concepite come eredità culturale europea, ma diventano il motivo di discriminazione. E’ un fenomeno largamente esteso che i lavoratori stranieri impediscono ai figli di imparare la madrelingua per non far scoprire la loro origine e, di conseguenza , non essere esposti all’umiliazione. Considerando che soltanto una piccola percentuale di figli degli stranieri arriva ad ottenere l’educazione della scuola superiore e quella universitaria, è chiaro che privare i bambini della madrelingua significa l’annichilazione del loro essere culturale, il che li porta ad essere ridotti a mano d’opera „sporca“ che è „predestinata“ ai lavori più pesanti e pericolosi. Nell’Unione europea è delineata molto visibilmente una piramide razzista basata sul potere economico, politico e militare: in cima si trovano la Germania, la Francia e l’Inghilterra, seguite dall’Italia, dalla Spagna, dall’Olanda, dal Belgio… I popoli dei Balcani stanno in fondo della piramide. Per loro, nell’Europa unita è riservato quel posto che hanno gli afroamericani negli USA. Sulla „strada per l’Europa“ i popoli dei Balcani devono rinunziare all’autocoscienza (culturale) storica e alla dignità nella libertà, e diventare manodopera „sporca“. I Balcani sono destinati a trasformarsi in un pozzo nero. Ai popoli balcanici viene richiesto di rinunziare ai loro miti di emancipazione che sono il fondamento della loro autocoscienza di libertà storica, mentre si pretende, simultaneamente, che accettino il mito dell’Europa come „comunità di popoli liberi“: i miti della liberazione vengono sostituiti dai miti della colonizzazione. L’“Unione Europea“ secondo il modello americano, ovvero sulla base dell’interesse di raggruppamenti multinazionali e della loro tendenza a dominare, porta all’annullamento dell’eredità culturale dei popoli europei e del loro diritto a decidere politicamente in modo sovrano. Negli USA vive lo scarto di popoli europei ed altri che sono degenerati dal „modo di vita americano“ e dalla „cultura della coca cola“. In Europa, i popoli legano la loro identità nazionale, civile e culturale alla terra che è l’autenticità della loro esistenza storica e per la cui libertà hanno lottato i loro antenati. Essa è la loro terra natale in senso vitale e spirituale e la base della loro autocoscienza .

L’identità europea non si può creare sulla base di principi formali (come la Costituzione), bensì sulla tradizione emancipatrice e l’eredità culturale dei popoli europei. Gli europei devono opporsi in modo saggio e combattivo ai processi di distruzione di vita ed eredità culturale dei popoli e devono trasformare, mediante la lotta politica, le possibilità oggettive accumulate per creare un mondo nuovo, basato sulla libertà intellettuale, in possibilità reali di liberazione. L’Europa (il mondo) devono diventare un giardino dove crescono i fiori delle culture europee (e mondiali). Si tratta della realizzazione delle idee guida della Rivoluzione francese borghese che non sono soltanto umanistiche, ma sono diventate un principio esistenziale elementare. Soltanto sulla base della lotta per un mondo nuovo, l’eredità emancipatrice dei popoli europei e degli altri che vivono in Europa può realizzarsi. L’Europa supererà la crisi sociale sempre più profonda creando un mondo nuovo – oppure fallirà. Accettare il „modello di vita americano“ per i popoli europei significa un vero suicidio.

Il macchinario propagandistico dominante dell’Occidente ha creato il mito che l’Europa e l’America sono „amici“. Intercettazioni e spionaggio di cittadini europei da parte dell’America sono diventati di tali proporzioni che pochi possono nutrire illusioni sull’amicizia americana nei confronti dell’Europa. Considerando che l’America vuole sfruttare l’Europa come poligono per un attacco nucleare contro la Russia, è evidente che il nemico mortale europeo è l’America. La crescente popolarità del presidente Putin in Europa si basa, innanzitutto, sul fatto che gli europei in numero sempre maggiore comprendono che l’Europa non può liberarsi dalla tirannia americana se non si appoggia alla Russia. Perciò non è da meravigliarsi che la maggior parte dei tedeschi sostengono la politica di Putin riguardo all’Ucraina.

La guerra tra l’Occidente e la Russia nello spazio ucraino non è solo di natura militare ed economica. Questa è, nello stesso tempo, una guerra tra due concezioni del mondo, tra due concezioni della natura, dell’umanità, dei rapporti sociali, del futuro… La politica americana interna e quella estera si basano sugli interessi delle più grandi corporazioni capitalistiche. Queste cercano di abolire istituzioni che limitano la loro espansione e di instaurare un ordinamento internazionale basato sul principio del capitalismo monopolistico: „Il pesce grande inghiotta il pesce piccolo!“ e „Distruggi la concorrenza!“ Si tratta infatti del mondialismo che sottintende la distruzione delle nazioni e la loro transformazione in una massa lavorativa-consumistica, come anche la trasformazione del loro spazio vitale e storico in oggetto di sfruttamento e di devastazione ecologica. Le corporazioni capitalistiche più potenti annichiliscono stati nazionali per eliminare le forze in grado di limitare il loro potere. In questo contesto viene imposta la regionalizzazione quale espressione della aspirazione a smembrare stati esistenti e creare protettorati che non saranno in grado di opporsi alla dominazione totalitaria delle corporazioni capitalistiche più potenti. La regionalizzazione diventa una feudalizzazione degli stati esistenti. Con lo sviluppo della democrazia, la possibilità dell’influenza sulla politica dominante da parte dei cittadini non cresce, bensì accade l’opposto: il cerchio sempre più ristretto dei capitalisti ha possibilità sempre più grandi di instaurare un dominio ineffabile – con mezzi economici, politici, scientifici, tecnici, mass-mediatici, farmaceutici, militari ed altri – sulle persone ridotte ad astratti „cittadini del mondo“ e di diventare il padrone della vita e della morte. Alle persone non resta altro che combattere disperatamente, a livello regionale e locale, le conseguenze della prassi criminale delle corporazioni capitalistiche più potenti. Comunque, non sono solo le corporazioni capitalistiche, ma anche la vita stessa, ad essere condizionata dal modo capitalistico di produzione che è diventata forza totalitaria che distrugge le culture nazionali e le specificità individuali delle persone trasformandole nella „massa“ lavorativa-consumistica idiotizzata, e fa del mondo un campo di concentramento capitalistico. Anche i popoli che non sono sotto il dominio diretto dell’Occidente, ma hanno accettato il modo consumistico di vita, stanno perdendo l’identità culturale e affogano nella „cultura coca cola“, il fenomeno più autentico dell’idiotismo mondialistico.

Non è un caso la reazione forte da parte di politici anti-russi d’Occidente contro l’impegno di Putin di salvare l’eredità umanistica del cristianesimo ortodosso come uno dei più importanti punti d’appoggio della società russa. Si tratta, infatti, della premura ad evitare l’esiziale influenza della civiltà consumistica e tecnica sullo sviluppo sociale e far sì che i valori tradizionali, che nei momenti più difficili del passato univano il popolo russo, possano avere di nuovo un significato importante. Contemporaneamente, la lotta per l’esistenza nazionale e per l’emancipazione è una lotta per preservare l’eredità emancipatrice della società civile e delle culture nazionali, dell’eredità spirituale dell’antichità, del rinascimento, dell’illuminismo, della Rivoluzione francese, della filosofia classica tedesca e di Marx, del movimento filantropico, della lotta operaia per una società giusta, della Rivoluzione d’Ottobre, della lotta anticoloniale ed antifascista, come pure della lotta di emancipazione di donne…

Perchè la legge russa che impedisce la propaganda omosessuale tra i giovani ha suscitato forti critiche in Occidente? Il capitalismo contemporaneo distrugge l’umanità tradizionale e così anche la famiglia e i sessi. I regimi dominanti nell’Occidente non sono in grado di evitare il deperimento biologico dei popoli europei. Cresce la paura della sparizione. Nella Russia sono ben consapevoli che la lotta per tutelare la famiglia e con ciò la riproduzione biologica della società rappresenta la pietra fondamentale per l’esistenza della popolazione. Invece dei „diritti degli omosessuali“, in Russia la preferenza è data al diritto del bambino ad avere genitori ed un’infanzia felice. La lotta per tutelare la famiglia e l’esistenza biologica delle popolazioni trova un appoggio sempre più grande presso le persone tradizionaliste in Occidente.

La Russia quale grande potenza militare è il maggior ostacolo per l’Occidente a realizzare i suoi progetti di annientamento dei miliardi di persone in „surplus“ sulla Terra. La distruzione sempre più intensiva delle risorse naturali nell’Occidente porta alla radicalizzazione della politica di genocidio: l’annientamento di un numero sempre più grande di persone diventa condizione elementare per l’esistenza di persone in numero sempre minore. In questo contesto è stata ideata la teoria del „miliardo d’oro“ che rappresenta il punto strategico della prassi politica, militare ed economica dell’America nel mondo. La smania capitalistica ecocida provoca una paura dell’esistenza sempre maggiore e su questa base crea le condizioni per radicalizzare le decisioni e azioni politiche. L’uso di bombe atomiche e al neutrone, l’uso di virus artificiali e di altri mezzi micidiali sta diventando uno strumento legittimo per la „difesa“. In quasi tutte le relazioni degli „esperti“ dell’emisfero occidentale la „sovrappopolazione del Pianeta è il pericolo più grande per l’esistenza dell’umanità“. La paura per l’esistenza viene indirizzata contro i popoli con una natalità „troppo alta“ che in questo modo espongono a rischio la sopravvivenza di tutti. La conclusione viene da se: è necessario annientare i miliardi in „eccesso“ per poter salvare l’umanità. Coloro che distruggono spietatamente la natura e decimano popolazioni diventano „salvatori del genere umano“. L’Occidente ha un’esperienza molto ricca nell’annientamento di popoli: lo sterminio degli indios dell’America settentrionale da parte dei capitalisti americani, l’uccisione di cinesi e di indigeni australiani da parte dell’Imperialismo britannico – indica la „tradizione“ occidentale nel confrontarsi con l’umanità in „surplus“. Simultaneamente, il globalismo fondato sul Nuovo ordine mondiale americano condiziona la creazione di una plutocratia genocida nazionale il cui compito è di sterminare, con misure economiche ed altre, la „popolazione in eccesso“ sul proprio territorio. Lo sviluppo ulteriore del capitalismo sarà pagato con la morte di miliardi di persone innocenti, con l’estinzione di tante specie di animali, con conseguenze per tutto il mondo vivente… In fondo, tutto questo serve per la comodità di qualche milione di ricconi mentalmente degenerati che potrebbero così godersi la loro ricchezza materiale, frutto di sangue e ceneri, mentre la loro esistenza è assicurata mediante la tirannia poliziesca, quella mafiosa e militare e mediante l’illusione creata dall’industria del divertimento. I fanatici del capitalismo sono i peggior terroristi: loro annichiliscono la vita sulla Terra.

Considerando l’intensità con la quale viene distrutto l’ambiente naturale, non c’è da meravigliarsi che nell’Occidente sempre più persone vedono nello spazio naturale russo la base dell’esistenza dell’umanità. Lo spazio euro-asiatico contienne il 75% delle ricchezze naturali mondiali. La Siberia è un tesoro dell’umanità e il popolo russo con una politica intelligente lo salverà per generazioni future. Di importanza primaria è anche il fatto che la Russia è diventata il cardine della lotta contro la „Monsanto“ e altre corporazioni che cercano di distruggere le sementi organiche e il modo tradizionale della produzione di cibo sano. Avendo presente l’influenza di queste corporazioni sui regimi dominanti, non c’è da stupirsi se le autorità americane vedono nella Russia un nemico mortale.

Il fatto che la Russia sia diventata di nuovo una grande potenza in grado di influire sulle sorti del mondo è la cosa più importante che sia successa nella storia contemporanea. Così come la vittoria dell’Armata Rossa presso Stalingrado e la sua marcia senza sosta contro il fascismo ha mosso molti popoli a lottare contro il colonialismo e l’imperialismo, così pure la ripresa della Russia infonde la speranza che il fascismo contemporaneo, nella forma del Nuovo ordine mondiale, sarà distrutto, il che offrirà la possibilità per un’integrazione dei popoli liberi europei ed asiatici dall’Atlantico fino a Vladivostok.

Traduzione: Mirjana Jovanović Pisani

Supervisore: Andrea Martocchia

 

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